Nella giornata di Domenica 31 Agosto, un aereo che aveva a bordo la Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, è stato colpito una improvvisa interferenza che ha disattivato i servizi di navigazione elettronici, tra cui il GPS costringendo il pilota ad atterrare utilizzando le mappe cartacee dopo aver sorvolato l’aeroporto per circa un’ora
Secondo il Financial Times, si sarebbe trattato di un attacco hacker di matrice russa avvenuto all’aeroporto di Plodviv, in Bulgaria, dove la Presidente era diretta. Nonostante Daniel Mitov, Ministro dell’interno bulgaro, abbia categoricamente smentito l’ipotesi dell’attacco hacker, la autorità bulgare non negano il fatto che le interferenze provenissero comunque dalla Russia, quale atto intimidatorio nei confronti dei sostenitori dell’Ucraina. Pronta la risposta del portavoce del Cremlino che ha negato l’intera faccenda.
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Ad alimentare i sospetti di un attacco volontario, però, è stato anche Carsten Breuer, ispettore generale della Bundeswehr (forze armate di difesa tedesche), che ha denunciato gli stessi problemi al proprio aereo durante un volo verso la Lituania. “Al momento abbiamo a che fare con atti di sabotaggio e spionaggio, siamo anche soggetti ad azioni ibride che possiamo ricondurre ad attori statuali e anche alla Russia“, ha commentato.
In ogni caso, dopo la sua visita, i problemi di interferenze sono stati risolti e l’aereo della von der Leyen è ripartito con a bordo la Presidente della Commissione UE.
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