Anitec-Assinform, l’Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology (ICT), ha pubblicato il report sulle previsioni del mercato digitale in Italia tra il 2023 e il 2026. Il Documento è interamente consultabile attraverso il seguente Link.
Nel primo trimestre del 2023 il mercato digitale italiano ha subito un chiaro rallentamento a causa dell’inflazione e delle tensioni geopolitiche globali, attestandosi sui 38.106 milioni di euro (+2,5% rispetto allo stesso periodo del 2022) con una riduzione rispetto alla crescita del 3% registrata nel semestre dello scorso anno.
Ad Ottobre 2023 le previsioni, pur confermando una crescita del 2,8%, sono meno positive rispetto a quanto stimato nel
mese di Giugno.
In generale, i comparti del Software, Servizi ICT e Contenuti Digitali sono previsti in crescita, con un trend inferiore alle previsioni limitatamente ai Servizi ICT.
Il comparto dei Dispositivi e Sistemi, invece, continua a registrare un progressivo peggioramento mentre i Servizi di Rete vedranno una diminuzione molto più limitata (-0,2%) di quella prevista a Giugno.
“All’interno di un contesto complesso e segnato da incertezze, le aziende private e le pubbliche amministrazioni centrali e locali sono tuttavia consapevoli del potenziale che le tecnologie svolgono nel guidare una solida ripresa economica, fornendo soluzioni innovative, analisi approfondite e decisioni informate per superare le sfide attuali”.
La spesa nel 2024
Nel 2024 la spesa complessiva in prodotti, soluzioni e servizi digitali supererà gli 82,2 miliardi di euro, in crescita del 3,8% rispetto all’anno precedente.
Inoltre, si prevede una crescita ancora maggiore sia nel 2025 (+4,9%) che nel 2026 (+5%) anno in cui il mercato supererà i 90 miliardi di euro.
I fondi stanziati dal Pnrr daranno un forte impulso a questa crescita. In particolare a beneficiarne sarà il settore della Pubblica Amministrazione, destinato a raggiungere una spesa pari a 10,8 miliardi di euro nel 2026.
Il 2024 è previsto chiudersi con una spesa pari a 15,3 miliardi di euro, in crescita del 4,9% rispetto al 2023.
Nel 2024 le risorse aggiuntive provenienti dal PNRR sono previste in aumento, sostenendo una crescita del mercato di 0,5 punti rispetto allo scenario base, a fronte di un mercato digitale pari a 80,8 miliardi di euro.
L’impatto del PNRR sarà pari a 1,35 miliardi di euro, per un totale complessivo di oltre 82,2 miliardi e un incremento del 3,8% rispetto al 3,3% che si registrerebbe al netto del PNRR.
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Lo scenario tra il 2025 e 2026
Nel 2025 lo scenario prevede, a fronte di un mercato digitale pari a 84,3 miliardi di euro, un impatto del PNRR di 1,8 miliardi aggiuntivi, per un totale complessivo di oltre 86,1 miliardi di euro e un incremento del 4,8% rispetto al 4,2% che si registrerebbe al netto del PNRR.
Nel 2026 si stima, a fronte di un mercato digitale pari a 88 miliardi di euro, un impatto del PNRR pari a 2,3 miliardi, per un totale complessivo di oltre 90 miliardi di euro e un incremento del 5% sull’anno precedente, rispetto al 4,5% che si registrerebbe al netto del PNRR.
Cyber-sicurezza
Nell’anno in corso si registra un ulteriore aumento degli attacchi informatici. L’incremento maggiore riguarda gli attacchi ransomware (28%), che colpiscono in modo trasversale tutti i settori con una crescente sofisticazione delle tecniche operative.
A destare maggiori preoccupazioni sono gli impatti in termini di danni provocati. La spesa per Cybersecurity in aumento conferma inoltre il ruolo fondamentale che essa ricopre per supportare l’evoluzione digitale delle aziende.
La crescita maggiore si sta verificando nel segmento dei Servizi di sicurezza gestiti (MSS), mentre è nella Pubblica Amministrazione, sia a livello centrale che locale, e nel settore della sanità che si riscontra il maggior interesse per le soluzioni di sicurezza informatica.
Gli attacchi nei confronti di Pubblica Amministrazione e Sanità (il più colpito con il 47% di organizzazioni che hanno subito attacchi con conseguenze di questo tipo) hanno assunto sempre più la forma di DDoS (Distributed Denial-of-Service) rendendo indisponibili i servizi e portali web dei primi e bloccando la normale operatività dei secondi.
La spesa complessiva del settore è prevista in forte crescita, dovendo sopperire alle carenze sia sul fronte organizzativo che delle tecnologie di difesa e di prevenzione delle minacce. Si registra inoltre un preoccupante e crescente utilizzo malevolo dell’IA.
Nel 2023, la spesa raggiungerà i 1.796,6 milioni di euro, registrando un aumento del 13%.
Il secondo segmento più importante sul mercato è rappre sentato dai servizi di System Integration e altri servizi, con una crescita prevista dell’11,5% nel 2023, raggiungendo un valore di 670,3 milioni di euro.
Tra le principali priorità in ambito Cybersecurity mantengono il primo posto la formazione del personale e le attività di Penetration Test, seguite dal Security-by-design per migliorare il livello di sicurezza delle nuove applicazioni, incorporando i principi di sicurezza sin dalla fase di progettazione.
Cyber-sicurezza nel privato
Nei settori privati, la crescita prevista è meno sostenuta ma comunque significativa.
Le aziende del settore bancario emergono come i principali investitori, con una spesa complessiva prevista di circa 394 milioni di euro nel 2023.
Nel settore industriale si prevede di raggiungere una spesa complessiva di 390 milioni di euro, con una crescita media annua del 10,8%. Focus sul potenziamento della gestione sicura della Supply Chain soprattutto attraverso il rafforzamento e l’aggiornamento della sicurezza perimetrale per garantire la protezione delle infrastrutture di rete e degli endpoint da potenziali minacce esterne.
Per Telecomunicazioni & Media e Utilities si prevede una spesa rispettivamente di 183,7 e 130,6 milioni di euro.
ll comparto Assicurazioni e il settore dei Trasporti e della Logistica stanno registrando un aumento delle spese, sebbene in misura inferiore rispetto ad altri: il primo raggiungerà una spesa di 101,6 milioni di euro, mentre il secondo una spesa di 78,4 milioni di euro.
I settori del Retail e dei Servizi si caratterizzano per un panorama molto vario e frammentato, con una spesa in Cybersecurity relativamente bassa.
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