Non sono giorni facili per il Governo italiano. Tutto è cominciato quando Luca Casarini, capomissione e cofondatore di Mediterranea, di Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it, e altre cinque italiani attualmente ignoti, hanno annunciato di aver ricevuto notizia che il proprio cellulare è stato violato da una operazione di spyware ad alto livello.
Il software utilizzato è Paragon, sviluppato dall’azienda israeliana Paragon Solution, ed è definito uno dei più sofisticati ed efficaci al mondo. L’azienda, tuttavia, sostiene di aver fornito il proprio software a numerose agenzie di intelligence, inclusi gli USA e i suoi alleati.
Immediatamente sono scattate le accuse al Governo italiano da parte delle vittime dello spionaggio, che si sono chieste da chi sia stata commissionata e autorizzata questa azione, dal momento che, Mediterranea in primis, ma anche altre associazioni attiviste e giornalistiche, lavorano duramente tra Mar Mediterraneo e lager nei deserti libici per salvare vite umane. Ambito su cui i Servizi Segreti italiani, come l’Aise, indagano da tempo.
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La risposta del governo
La risposta del governo non si è fatta attendere: “In merito a quanto pubblicato da alcuni organi di stampa su presunte attività di spionaggio che avrebbero riguardato operatori dell’informazione, la Presidenza del Consiglio esclude che siano stati sottoposti a controllo da parte dell’intelligence, e quindi del Governo, i soggetti tutelati dalla legge 3 agosto 2007, n. 124 (Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e nuova disciplina del segreto), compresi i giornalisti – si legge in una nota di Palazzo Chigi – Trattandosi di una questione che il governo considera di particolare gravità è stata attivata l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, che dipende dalla Presidenza del Consiglio.“
“Acn ha interloquito con lo studio legale Advant, incaricato dalla società WhatsApp Ireland Limited: emerge che le utenze italiane interessate finora appaiono essere sette. Non è stata comunicata ad Acn l’identità dei titolari di tali utenze, che sono stati informati direttamente dalla stessa società, a tutela della loro privacy“.
Una testata giornalistica israeliana, Haaretz, ha accusato però il nostro Paese, più in particolare forze di Polizia e servizi, di essere clienti di Paragon. Tesi confermata dal quotidiano britannico The Guardian, che ha riportato la notizia secondo cui Paragon Solution ha interrotto l’utilizzo del proprio spyware in Italia perché la stessa non avrebbe rispettato le condizioni previste dal contratto stipulato.
Rimane da capire quale sarà il prossimo passo del Governo e come si evolverà la situazione nelle prossime ore.
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