Anne Keast-Butler, direttrice dell’agenzia di intelligence, sicurezza e informatica britannica GCHQ, ha rilasciato alcune dichiarazioni secondo cui la Russia sarebbe sempre più coinvolta in attività di hackeraggio nei confronti dell’occidente.
In particolare, lo stato sovietico starebbe spingendo i vari gruppi cybercriminali che operano sul suolo russo a portare attacchi sempre più massicci, soprattutto di tipo ransomware, nei confronti del Regno Unito.
“Prima, la Russia creava semplicemente gli ambienti giusti affinché questi gruppi potessero operare, ma ora stanno coltivando e ispirando questi attori informatici non statali”, ha affermato la direttrice alla conferenza Cyberuk 2024.
L’agenzia di sicurezza sta facendo tutto il possibile, sempre secondo le parole della Keast-Butler, per contrastare i cybercriminali che lanciano i pericolosissimi attacchi ransomware volti al furto di dati a scopo di estorsione.
Un esempio è rappresentato dal gruppo Black Basta che, verso la fine di aprile, ha sottratto 1,5 TB di dati all’azienda sanitaria Synlab Italia.
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Negli ultimi mesi sono sempre più numerosi i casi di attacchi provenienti dalla Russia o da malviventi operanti per conto dello stato sovietico.
“La minaccia russa è acuta e pervasiva a livello globale. Richiede costante vigilanza e collaborazione per sconfiggerla. È sotto gli occhi di tutti che Putin non abbia rinunciato al suo obiettivo massimalista di sottomettere la popolazione dell’Ucraina.
Ecco perché il sostegno del Regno Unito all’Europa rimarrà costante per tutto il tempo necessario. Solo rimanendo uniti si può sconfiggere la minaccia russa”, ha concluso Anne Keast-Butler.
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