Durante la serata del 10 settembre i siti del Comune di Roma, gestiti da Zetema, società partecipata al 100% da Roma Capitale, sono stati colpiti da un attacco ransomware lanciato da un gruppo cybercriminale tutt’ora rimasto anonimo che li ha resi inaccessibili.
Alla società appartenente al Campidoglio è poi stata presentata una richiesta di riscatto di un milione di Euro in Bitcoin, che, per il momento, le istituzioni non sono disposte a pagare.
Fonti ufficiose rivelano che sarebbero in ballo circa 80 milioni di dati tra identità di utenti, codici bancomat e carte di credito.
Zetema dal canto suo non rilascia dichiarazioni, seguendo il suggerimento del CNAIPIC – Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche – che sta lavorando per fermare l’attacco e rintracciare i malfattori.
A rischio ci sarebbero anche i risultati del concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato al quale hanno partecipato 140.000 candidati che, ad oggi, devono ancora sapere i risultati.
Nel frattempo, uno studio condotto da Trend Micro Research riferito al primo semestre del 2023, ha dimostrato come l’Italia sia il primo paese in Europa e il terzo al mondo per attacchi malaware subìti, seconda soltanto a Stati Uniti e Giappone.
Trend Micro ha rilevato un totale di oltre 85,6 miliardi di minacce informatiche, di cui 37 miliardi arrivati tramite e-mail.