Il deepfake è una brutta bestia: per fortuna, però, non tutti cadono nella rete dei truffatori, nonostante questi possano essere molto convincenti. È quanto accaduto a Maranello, paesino del modenese noto per essere il luogo ove risiede il marchio automobilistico più celebre al mondo, la Ferrari.

Uno dei Manager di punta della casa del Cavallino Rampante è stato contattato via WhatsApp da una persona che affermava di essere Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari. In questi messaggi, Vigna comunicava alla vittima di essere in procinto di chiudere una grossa acquisizione e, dunque, di prepararsi a firmare alcuni documenti e di mantenere il riserbo assoluto.

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Nonostante né il numero di telefono, né l’immagine di profilo dell’app corrispondessero a quelle usate dall’AD, il manager ha aspettato finché non è arrivata una telefonata, sempre proveniente da numero anonimo, che riproduceva in modo molto fedele la voce di Vigna. La vittima, però, non si è fatta fregare e ha chiesto al suo interlocutore quale fosse il libro consigliatogli qualche giorno prima. Il truffatore, sentendosi messo alle strette, ha così chiuso la telefonata.

Il deepfake è una pratica già parecchio diffusa e destinata purtroppo, anche grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale, a crescere ulteriormente. Ciò dimostra che si, i dispositivi per la cybersicurezza sono importanti, ma ancora più importante è l’elemento umano. Senza un minimo di competenza, chiunque rischia di essere truffato.

È importantissimo perciò, le aziende, investire in corsi di formazione e di sicurezza per i propri dipendenti.

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