Durante la relazione annuale al parlamento, tenuta dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale a palazzo Chigi, è emerso che la mole degli attacchi informatici subìti è aumentata in modo preoccupante nel 2023 rispetto all’annata precedente.
Sono saliti a 1411 gli attacchi avvenuti, mentre i soggetti colpiti ammontano a 3302. In crescita anche gli incidenti informatici e le conseguenti segnalazioni. In generale, si parla di un aumento degli attacchi del 29%.
Questo è quanto emerso dalle parole di Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia dell’ACN, insieme a quelle di Alfredo Mantovano, sottosegretario alla presidenza del consiglio, Lorenzo Guerini, presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e Marco Camisani Calzolari, docente e scrittore, nonché consulente di comunicazioni per grandi aziende.
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Gli attacchi nel dettaglio
Entrando più nel dettaglio, i relatori hanno sottolineato come la tipologia di attacco più diffusa sia la DDoS (319), seguita a ruota da malaware (275), phishing (240) e ransomware (165).
Per quanto riguarda i settori, il più colpito è sicuramente quello delle telecomunicazioni. Seguono poi pubblica amministrazione, centrale e locale, trasporti, servizi finanziari, tecnologia, energia, università e, infine, sanità.
Infine, si è registrato un notevole aumento degli attacchi da parte dei cyberattivisti, cioè coloro che si muovono nel nome di un’ideologia politica o religiosa.
In questo caso, ad essere coinvolti sono gli hacker filorussi e filopalestinesi, che portano avanti una guerra informatica di pari passo con i conflitti che purtroppo interessano il medio oriente.
In risposta alla massiccia mole di attacchi che ha colpito la nostra penisola, comunque, bisogna evidenziare gli investimenti in materia di cybersicurezza, derivanti principalmente dal PNRR, che ammontano a 623 milioni di euro.
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