È finita al centro di una bufera mediatica Equalize, la società di analisi di rischi aziendali che si è trasformata, secondo le indagini, in una società di raccolta di informazioni con metodi non del tutto leciti.
L’azienda, fondata da Carmine Gallo, ex poliziotto e Enrico Pazzali, presidente di Fondazione Fiera Milano, è stata assoldata da decine di aziende per ottenere dossier riservati, appartenenti a banche dati private, con lo scopo, sempre secondo l’accusa, di presunta associazione a delinquere. Stando ad un’intercettazione le persone spiate sarebbero più di 800mila.
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I clienti di Equalize sono tutti nomi di una certa rilevanza e provenienti da quasi ogni settore: nel campo dell’energia, per esempio, figurano nomi quali Erg o ENI, nell’ambito industriale invece aziende come Barilla, Heineken Italia e l’ex Ilva. E ancora Leonardo, Banca Profilo, Brt, Number 1 e Banca Popolare di Milano. Ma quelli che, sicuramente, fanno più scalpore sono il Mossad e il Vaticano: entrambi avrebbero pagato l’azienda italiana per avere informazioni dalla Russia. I primi hanno richiesto un monitoraggio degli attacchi informatici, la Santa Sede, invece, era interessata ad informazioni riguardanti un oligarca russo.
Secondo le ricostruzioni, la società capitanata da Gallo e Pazzali, con la collaborazione di Nunzio Samuele Calamucci, esperto informatico, sarebbe riuscita ad accedere ai database di SDI (Sistema di Indagine Interforze) utilizzando un malware di tipo RAT. Per ricevere le informazioni sui singoli personaggi, invece, gli uomini di Equalize installavano sui dispositivi un software in grado di intercettare comunicazioni e chat private, compresi i messaggi di WhatsApp.
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