Durante l’ottobre 2023 un tribunale britannico aveva supportato Clearview AI, un’ azienda statunitense che fornisce software di riconoscimento facciale principalmente per le forze dell’ordine, che aveva presentato ricorso contro una multa da 7,5 milioni di sterline comminatagli dall’Information Commissioner’s Office con l’accusa di aver archiviato illegalmente immagini facciali.
Il motivo per cui Clearview aveva vinto il ricorso è che il tribunale aveva giudicato l’azione dell’Information Commissioner’s Office al di fuori dai confini del GDPR (General Data Protection Regulation) imposto dall’Unione Europea, perchè le forze dell’ordine che fanno utilizzo dei software dell’azienda sono quasi tutte esterne al Regno Unito. Inoltre, pure se fossero state nazionali, la legge sulla privacy britannica non si estende alle società che lavorano con le forze dell’ordine.
In questi giorni, però, l’Information Commissioner’s Office ha annunciato tramite un comunicato di voler presentare un ulteriore ricorso nei confronti di Clearview.
“Sfiderò questa sentenza per chiarire se le imprese commerciali che traggono profitto dall’elaborazione di immagini digitali delle persone del Regno Unito, hanno il diritto di affermare di essere impegnate nelle forze dell’ordine” ha annunciato John Edwards, capo dell’ICO. “Il mio lavoro è proteggere i diritti sui dati dei cittadini del Regno Unito e ritengo che siano troppi coloro che sono stati colpiti dalla vastità e dall’invadenza del massacro di informazioni personali da parte di Clearview.”
“Il nostro lavoro nel Regno Unito è a sostegno delle attività di interesse pubblico di governi e agenzie governative straniere, in particolare in relazione alle loro funzioni di sicurezza nazionale e di applicazione della legge penale”. Ha ribattuto l’azienda americana con una nota.
Ciononostante l’ICO non è l’unica autorità ad aver punito Clearview: sanzioni pesanti erano arrivate anche dalla Francia, dall’Italia e dalla Grecia.