Tra le novità apportate dal testo sugli interventi urgenti materia di giustizia uscite dal Consiglio dei Ministri di ieri, c’è il passaggio della cybersicurezza sotto alla giurisdizione della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo. In questo modo il procuratore nazionale dirigerà e coordinerà i procuratori distrettuali, passando per la Polizia giudiziaria nel caso in cui i crimini riguardino le violazioni informatiche che interessano i campi militari, di ordine pubblico, di sicurezza nazionale, sanitari o telematici.
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Per quanto riguarda le pene è stato introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza, sia per il mandatario che per l’esecutore, se questo è a conoscenza della violazione. In base alle varie circostanze la reclusione può andare dai sei ai ventidue anni.
Le altre novità riguardano una nuova tipologia di illecito disciplinare per i magistrati che prendono posizioni pubbliche su argomenti sui quali sono chiamati ad esprimersi e la proroga dell’incarico del commissario straordinario per l’edilizia penitenziaria.
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