Si è svegliata con un bel daffare l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale durante il weekend appena trascorso, a causa di uno stuolo di attacchi hacker da parte dei filorussi di NoName057 e dai filopalestinesi di Alixsec a siti ed istituzioni italiane.
Le offensive informatiche hanno causato alcuni disagi, per fortuna dalla portata limitata, a diverse aziende pubbliche, istituzionali e di forze dell’ordine. Tra le vittime figurano il ministero degli Esteri e quello di Infrastrutture e Trasporti, i siti dell’Arma dei Carabinieri, della Marina e dell’Aeronautica e quelli dei trasporti pubblici di Roma (Atac), Palermo (Amat) e Genova (AMT). Ma anche i portali di Banca Intesa, Mps e Iccrea, quelli dei porti di Taranto e Trieste e dei siti di Vulcanair, Olidata, Skillbill e Zucchetti Design.
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Questi attacchi, di tipo DDoS, hanno causato un limitato numero di disagi grazie anche al lavoro dell’ACN, che ha avvisato in tempo reale le vittime colpite e le autorità competenti, per permettere loro di mitigare l’attacco e ripristinare tutti i servizi nel minor tempo possibile.
Il gruppo NoName 057, già arcinoto alle forze dell’ordine italiane per la grande quantità di attacchi sferrati ai server della nostra penisola in nome della Russia, ha lanciato questa offensiva all’indomani della visita che il Presidente Volodymyr Zelensky ha effettuato in Italia. Per l’occasione la premier Meloni aveva ribadito “il continuo e completo sostegno all’Ucraina“.
“L’Italia dovrebbe iniziare ad aiutare se stessa e, prima di tutto, la sua sicurezza informatica“, è stata la lapidaria risposta del gruppo cybercriminale sul proprio canale Telegram.
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